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La Psicologia tradizionale, da più di un secolo, ha maturato la tendenza e focalizzarsi sulla patologia, sui limiti e i malfunzionamenti, con il proposito di correggere cosa non funziona nelle persone e, quindi, riabilitarle.

A partire degli anni 2000, però, grazie ai contributi degli autorevoli psicologi Martin Seligman e Mihaly Csickszentmihalyi si è sviluppata la Psicologia Positiva, una branca delle scienze psicologiche che si concentra sull’analisi del benessere e delle risorse che gli individui posseggono e/o possono sviluppare ai fini di sviluppare il proprio pieno potenziale. I due psicologi, nel loro articolo “Positive Psychology: An introduction” (Seligman & Csickszentmihalyi, 2000), hanno sottolineato l’importanza di focalizzarsi, nel 21esimo secolo, sui fattori in grado di permettere agli individui e alla società di progredire.

Psicologia Positiva: una rivoluzione copernicana nelle scienze della mente

La Psicologia Positiva non si sviluppa da un’ottica riparativa, bensì costruttiva: non si guarda più a cosa non funziona nelle persone ma, piuttosto, a quali risorse hanno già a disposizione e in che modo queste possano essere ottimizzate per generare benessere e senso di realizzazione .

La Psicologia Positiva permette di ottimizzare l’esperienza quotidiana e favorire il benessere delle persone agendo su due piani:

Il piano soggettivo:

L’individuo, nell’ottica della Psicologia Positiva, viene visto come attivamente impegnato a definire e favorire il proprio benessere.

In una prospettiva passata si valorizzano esperienze quali la memoria di momenti di benessere e appagamento, mentre in una prospettiva prospettiva futura si creano le condizioni in grado di favorire speranza e ottimismo (che, come ci spiega Martin Seligman nel suo libro “Imparare l’ottimismo”, può essere appreso).

Come esperienze del presente si valorizzano: la capacità del soggetto di provare stati di Flow ed emozioni positive, oltre che la capacità di interfacciarsi efficacemente con le sfide che la quotidianità gli pone.

Inoltre, vengono esplorati tratti positivi individuali quali: la capacità di amare e lavorare, il coraggio, la sensibilità estetica, la perseveranza, la capacità di perdonare, l’originalità, l’orientamento al futuro, la spiritualità, il talento, la saggezza.

Il piano collettivo e sociale:

La Psicologia Positiva si focalizza sulle virtù civiche e sullo studio delle caratteristiche delle istituzioni in grado di spingere l’individuo ad essere un buon cittadino come la responsabilità, l’altruismo, la moderazione e la tolleranza.

Ancora molto lavoro deve essere fatto per definire e diffondere lo stato di presenza positiva e benessere di cui parlano Seligman e Csickszentmihalyi nel loro articolo, ma ogni giorno possiamo provare a fare un piccolo passo nella giusta direzione: stare bene è un percorso che si costruisce momento dopo momento…

Autore: Dr. Federico Sopetti

Revisione: Dr. Mattia Minzolini

Bibliografia:

Seligman, Martin & Csikszentmihalyi, Mihaly. (2000). Positive Psychology: An Introduction. The American psychologist. 55. 5-14.

Seligman, M. E. P. (1991). Learned Optimism (AA Knopf, New York).